Il "fraintendimento" della crescita personale

20.02.2018

Ed eccoci qui, noi coach! Life, mental, business, healing, e chi più ne ha più ne metta, a dirvi che puoi guarire la tua vita, che basta cambiare i nostri pensieri, a scrivere post gioiosi, motivazionali, di successo, positivi, istruttivi, pieni di parole incoraggianti ed ottimiste. Ah che bello leggerci! Una carica di energia!!!!

Già, nell'immaginario collettivo mi trovo a riscontrare una credenza molto comune ed è quella che noi (i così detti: quelli che vivono dall'altra parte della paura) agiamo sempre al TOP, al 100%, che ci va sempre tutto liscio e siamo sempre in grado di fare tutto, alcuni pensano anche che noi siamo ingenui o peggio ancora disinteressati alle sventure e brutture del mondo, rifugiandoci in Disneyane illusioni. 

Credete davvero che non vediamo come gira il mondo? Non vediamo cosa accade nel nostro Paese o in altre Nazioni, nell'economia, nella politica o nella gestione delle risorse naturali, di come viene trattato l'ambiente o ciò che viene fatto agli altri esseri umani? 

Non viviamo su Marte, viviamo qui con voi, la differenza sta in una domanda specifica: "Che contributo voglio dare al mondo?".

Non si tratta di essere indifferenti ai grandi temi del mondo, si tratta di guardarli con occhi diversi. O stiamo sulla paura, nella nostra zona sicura, dove il tran-tran quotidiano va comunque avanti, oppure decidiamo di dare un significato più pieno ed appagante alla nostra esistenza, secondo il chi noi siamo (o chi vogliamo essere) ed al cosa vogliamo portare, come vogliamo contribuire attraverso la nostra realizzazione e fare la differenza nel mondo. 

Quando cambiamo noi, cambia tutto il contesto intorno a noi. 

E sì, direte: Mica facile capirlo! Lo so, lo so, ma per iniziare cosa cambiereste nella vostra vita? Quali sono le credenze che vi tengono lì ad osservare solo o spesso troppe volte, ciò che vi spaventa, piuttosto di ciò che vorreste essere o realizzare nella vostra vita? Che differenza farebbe nel tuo contesto sociale? 

Spesso crediamo che cambiare significhi deludere chi ci sta vicino e allontanarlo, ma potrebbe essere vero anche il contrario? Il tuo cambiamento potrebbe influire positivamente anche sulle persone a te care, sulle persone con cui lavori, sulle persone con cui condividi le tue giornate e i tuoi hobby? Come ti sentiresti, come sarebbe il tuo viso, il tuo corpo, come sarebbe il tuo agire se fossi già la persona che vorresti essere? E le tue emozioni?

Ora vi svelo un segreto (di pulcinella)...

Anche noi coach leggiamo e ci interessiamo al mondo, ed anche a noi arrivano le bollette da pagare, anche noi andiamo a votare, anche noi abbiamo delle scadenze da onorare, come il mutuo o l'assicurazione dell'auto, molti hanno anche figli, e la scuola e l'apparecchio per i denti e le attività da coordinare, una famiglia, un compagno, il gatto, il topo e l'elefante....

Ma qual'è la differenza? E' che nonostante queste sfide, impegni, scadenze, doveri civici o problemi gestionali, ci alleniamo a re-agire esercitando le nostre capacità, con flessibilità, con impegno giornaliero e costante, spostando tutta l'intenzione e l'energia dei nostri pensieri non sul problema e su quanto sia difficile, complicato, impossibile ecc... bensì sul "come posso fare per" oppure "di quali risorse ho bisogno per".

Essendo insegnante di me stessa, imparo e mi alleno ogni giorno a "spostare" la costruzione di domande disfunzionali che si basano sulle mie stesse credenze, in domande costruttive, chiedendomi: "se questo pensiero negativo avesse un'intenzione positiva, un messaggio positivo per me, quale sarebbe?". E poi lo seguo agendo quel nuovo pensiero nella vita!

Anche noi coach possiamo avere problemi, non per questo decidiamo di sederci dentro di essi o arredare il tunnel della frustrazione, nulla c'è stato dovuto o regalato, ce lo siamo creato!

1- Prima di tutto destrutturando vecchi schemi di pensiero (perché i pensieri sono solo pensieri e si possono cambiare). Se così è stato finora è solo perché non siamo stati educati a conoscere come funziona il nostro cervello.

2- Ho iniziato a smettere di cercare "fuori" per trovare "dentro", diventando indipendente.

3- Mi sono presa la responsabilità dei miei fallimenti come dei miei successi.

4- Ho messo davanti prima il mio "essere" e poi il mio "fare", smettendo di svilirmi se qualcosa è andato storto o puntare il dito su chi è riuscito.

5- Ho iniziato a "de-cidere" (de= in latino allontanarsi, cidere= in latino tagliare) ciò che non mi faceva bene, a dire di no quando avrei detto a denti stretti i soliti sì. A lasciare andare il passato e per-donare (dono per noi stessi)

6- Ho portato accettazione per ciò che non posso cambiare, concetto molto diverso da rassegnazione. Accettazione significa fare il punto della situazione, prenderne atto e trovare strategie diverse per ripartire.

7- Ho messo i miei "Motivi" in "azione" (motivazione), ovvero ho portato tutte le sensazioni che mi creavano un forte senso di adesso basta, in un movimento di:

-"VIA DA.....tutto ciò che vogliamo allontanare, o smettere, che respingiamo perché ne abbiamo abbastanza," 

- in un moto di "VERSO" ovvero dove sentiamo una prepulsione spontanea, un'attrazione che ci spinge in avanti verso il nostro obiettivo come se fosse benzina per il nostro motore.

Non sono certo un cyborg o un super eroe per questo, sono un essere umano che ha accettato la respons-abilità della propria vita ed ha cominciato ad allenarsi come sulle piste da sci, flettendosi e muovendosi armoniosamente per superare gli ostacoli, per creare valore e fare la differenza anche per gli altri.

Nelle mie sessioni di coaching e nei miei corsi trovo sempre stupefacente quanto molte persone possano- più semplicemente di quanto pensano- prendere gli strumenti di auto-realizzazione personale e farli propri, diventando chi desiderano essere e creare la vita che desiderano, con più serenità, più capacità e talenti, attraverso una semplice parola "impegno".

Sei pronto a mettere gli sci e vincere il tuo slalom o rimani guardare?


Barbara