PERCHE' FACCIAMO CIO' CHE FACCIAMO?

06.10.2017

Parlo con molte persone ogni giorno, ed ogni giorno trovo in loro molti aspetti di me. Ho avuto paura, ho avuto incertezze, ho pensato di non essere abbastanza, ho pensato di non valere, ed ho pensato di non riuscire.

Ho usato molti escamotage e palliativi per rendermi più "felice" o alleggerire le mie emozioni, a volte era lo shopping, a volte le feste, a volte i dolci, a volte soldi spesi in qualsiasi cosa mi potesse portare un momentaneo piacere.
Tuttavia, nonostante comprassi, andassi, facessi, prima o poi la gioia momentanea finiva....
E continuavo a far partire questa giostra di surrogati che prima o poi si spegnevano di entusiasmo.

Anche le cose che ci piacciono a lungo andare diventano nocive. Se andassimo sempre ai 200/kh. in auto, o mangiassimo solo cioccolatini? I primi minuti al volante sarebbero inebrianti, ma poi sentiremmo il desiderio di rallentare. Al primo morso di cioccolato sarebbe gustosissimo, ma poi a lungo andare ci disgusterebbe.

E' stato allora che mi sono chiesta....Quante di queste cose sono davvero volte a ciò che è il mio bene più grande? Allo scopo della mia vita? A ciò in cui credo e posso donare al mondo? Quante cose sto facendo davvero per me, per la mia realizzazione personale, per la mia serenità, la mia felicità?

Ed è stato allora che ho compreso quanto il "perchè" facciamo ciò che facciamo sia forte, tanto più troveremo il "come" farlo.
Pur di non sentire disagio, sofferenza, malinconia e qualsiasi emozione negativa, troveremo sempre il "modo" di investire, tempo, denaro, energie, azioni in tutto ciò che sia facilmente raggiungibile, immediatamente spendibile, semplicemente reperibile pur di non sentire quelle emozioni.

Ma prima o poi si ripresentano......sempre.....

Quando la priorità aveva riacquistato la sua importanza, allora i piccoli e bei momenti di andare a trovare amici, mangiare una coppa di gelato, o farmi un regalo, avevano ripreso il loro giusto posto ed in equilibrio nella mia vita.
Era diventato per me, come per le persone che sostengo ogni giorno, inevitabile conoscere e comprendere da dove venissero le mie insicurezze, sedermi al posto di guida della mia vita, accettando di dover cambiare, di voler essere padrona delle mie decisioni, delle mie emozioni, responsabile di ciò che avrei voluto costruire, trasformando i miei schemi limitanti, imparando, guarendo, per far fiorire la vera me stessa.....è stato allora che ho compreso che i "perchè" facciamo ciò che facciamo possiamo sanarli e dare a noi stessi ciò che ci serve, senza più aspettarlo e pretenderlo dal fuori.

Avremo così il "piacere" e non più il "bisogno" di.

Ho capito che se siamo consapevoli dei nostri "perchè" anche i nostri "come" diventano raggiungibili e le scuse che ci bloccano diventano solo il passato per aprirci a nuove possibilità ed opportunità di gioia più stabili e durature.


Alcune domande di auto-coaching per capire i nostri perchè:

-Cosa mi dà fare ciò che sto facendo?

-Quale bisogno sto realmente soddisfando?

-Cosa posso fare di diverso per soddisfare quel bisogno, che sia in linea con il mio bene più alto?

-Come cambierebbero le cose se sapessi soddisfare il mio reale bisogno senza palliativi?

-Come posso rendere duratura questa realizzazione del mio reale bisogno? Facendo cosa?


Buona realizzazione

Barbara.